C‘era una volta una dolce bambina,
la vestiva una rossa mantellina,
per tutti, giù nel borgo fino al dosso,
bella e vivace, era Cappuccetto Rosso.
Una cara nonna avea Cappuccetto,
ella abitava al di là del boschetto.
Si ammalò un giorno la vecchina
"Vai a trovarla tu, mia piccina"
disse la mamma alla sua bambina;
nel cestino, torta, focacce e vino.
"Non fermarti, te ne prego, per la via,
c‘è il lupo cattivo, bimba mia!".
Canticchiando si incammina Cappuccetto,
caccia grilli e intreccia fiori per diletto.
Il lupaccio l‘ha veduta di lontano,
insidioso già medita il suo piano.
"A casa della nonna lesto, lesto,
la divoro, poi con cuffia e camiciotto
ad ingannar m‘appresto Cappuccetto"
che, arrivata, la nonnina trova a letto.
"Ha un viso strano assai" pensa la bimba,
con un grande stupore chiuso in petto
"che occhioni, che manone e quanti denti!"
"Meglio voglio guardarti, accarezarti...
mangiarti, mia tenera bambina!".
Cattivo, astuto e lesto il lupaccio
mangia in un boccon nonna e nipotina.
Dorme or come sasso il lupo sazio e grasso.
Passava di là un baldo cacciatore,
fedele è della nonna servitore
sbircia l‘uomo dalla schiusa imposta,
capisce il perché di quel sopore.
Entra tosto ed esperto il pugnale lancia,
con precisione apre al lupo la gran pancia;
bimba e nonna escon vive canticchiando,
con focacce, torta e vino ringraziando.